Blog

Home / Blog / Gamification nel Turismo: quando viaggiare diventa “un gioco”
4 Marzo 2025

Gamification nel Turismo: quando viaggiare diventa “un gioco”

Viviamo in un’epoca in cui per godere di un’ottima reputazione, quando si parla di turismo, non basta garantire ai visitatori della destinazione un’ottima accoglienza, servizi al top e un’offerta ampia e diversificata. Ormai da decenni, la reputazione di una destinazione passa anche attraverso il web, le recensioni, i social network. Avere un’ottima reputazione è sempre stata un’esigenza e di conseguenza un obiettivo, da raggiungere con ogni mezzo possibile. La reputazione di una destinazione, prima di concretizzarsi – e mantenersi tale – passa soprattutto dall’informazione, dalla notorietà e dunque, dalla comunicazione.

Proprio la comunicazione, in ogni sua forma, è protagonista di continue campagne e strategie ideate e rielaborate costantemente dai team che lavorano per raggiungere KPI sempre più complessi da ottenere, al fine di garantire alle destinazioni turistiche, la giusta visibilità e notorietà, mantenendo sempre alto il valore della web reputation.

No, questo articolo non si concentra sulla reputazione, ma sulla visibilità: tra le diverse strategie adottate negli ultimi tempi dagli operatori del settore, tra cui Enti del Turismo, DMO e anche Tour Operator, si sta verificando un trend interessante, che coinvolge, sempre di più, i visitatori delle diverse mete turistiche.
Stiamo parlando del fenomeno della Gamification, che dentro e fuori dai social network, è a tutti gli effetti una delle strategie di engagement e interazione più utilizzate per attrarre utenti e visitatori in una determinata località turistica.

Esplorare il mondo è già di per sé un’avventura, ma cosa succede quando al viaggio si aggiunge un pizzico di competizione, un obiettivo da perseguire o una ricompensa in palio al conseguimento di alcune sfide? Benvenuti nell’era della gamification, dove le meccaniche di gioco trasformano il turismo in un’esperienza ancora più coinvolgente e personalizzata. Se pensate che tutto questo sia solo un espediente per intrattenere i viaggiatori più giovani, vi sbagliate: la gamification è una strategia che funziona su moltissime tipologie di target, dal backpacker in cerca di emozioni on the road, alla famiglia che predilige un’esperienza divertente da vivere insieme… le possibilità sono infinite!

L’utilizzo di elementi di gioco inseriti in contesti non ludici, sta ridefinendo il modo in cui viviamo il turismo: può sembrare, superficialmente, l’ennesima trovata per acquisire consenso sui social media, ma si tratta invece di una strategia mirata, che stimola l’immaginazione, incoraggia la partecipazione e lascia un ricordo profondo nel viaggiatore, che sarà, in questo modo, ancora più fidelizzato e coinvolto emotivamente.

Questo tipo di strategia permette di dare visibilità a borghi, centri storici, siti culturali o naturalistici che devono acquisire notorietà, ma può essere applicata anche per specifici segmenti di target su località o mete già molto note, ad esempio per ridefinirne il flusso nei casi di sovraffollamento turistico o ancora, per celebrare un anniversario o un evento in particolare.

Cos’è la gamification e perché funziona?
La gamification prende in prestito alcune dinamiche tipiche del gioco – come sfide, premi, badge e classifiche – per motivare le persone a compiere determinate azioni.

Nel dettaglio, quando è applicata alle strategie turistiche, diventa uno strumento potente ed efficace che permette di:

• incentivare l’esplorazione: dai monumenti nascosti agli itinerari meno battuti, ogni destinazione può trasformarsi in un campo da gioco.
• coinvolgere emotivamente: il gioco stimola il senso di scoperta e la voglia di partecipare, magari mettendosi alla prova.
• creare viralità: i viaggiatori coinvolti nel gioco, desiderano condividere i loro successi sui social media, garantendo una forte produzione di UGC e attivando il buzz, passaparola, sia sul web che offline.
• fidelizzare i visitatori: un utente coinvolto sarà più propenso a seguire la destinazione sui social, oppure a tornare più e più volte se, per esempio al raggiungimento di un determinato punteggio, gli verranno proposte nuove sfide o nuove ricompense.

La gamification funziona perchè rende il viaggio un’esperienza fortemente interattiva, trasformando i visitatori nei protagonisti di una vera e propria avventura. Il gioco risveglia il nostro lato competitivo, stimola la curiosità e crea connessioni emotive con i luoghi che visitiamo, ecco perchè questo tipo di strategia sta letteralmente diventando “virale”!

Come integrare la gamification nel turismo?
Utilizzare questa strategia, applicandola ad una meta o a un itinerario di viaggio, è tutt’altro che semplice: non è sufficiente, infatti, utilizzare un’app con qualche premio. La gamification è articolata in diverse fasi e dev’essere creativa, mirata e ben progettata, avendo chiari gli obiettivi, conoscendo in maniera ottimale il territorio, mappando i punti chiave e pianificando tutto, comunicazione compresa, con cura e competenza… per questo è consigliabile gestire l’operazione strategica insieme a dei professionisti.

Se siete curiosi di saperne di più, ecco alcune delle strategie utili per trasformare una destinazione in un’esperienza… tutta da giocare!

Sfide e missioni, per instancabili esploratori
Attraverso alcune app è possibile creare una moderna caccia al tesoro, da sfruttare strategicamente per dare visibilità ad alcuni luoghi “nascosti” di una città oppure per migliorare l’afflusso turistico di un itinerario naturalistico poco battuto, ricevendo gli indizi lungo il cammino.
In questo caso, ad ogni traguardo raggiunto, verranno rivelati indizi, informazioni utili e approfondimenti sui luoghi, oppure, al termine della caccia al tesoro, il visitatore sarà premiato con accessi esclusivi e premi virtuali, o ancora, semplicemente, avrà la soddisfazione di aver completato l’intera sfida. Il risultato? Non solo un’esperienza coinvolgente, ma anche un incentivo ad esplorare luoghi meno frequentati.

Badge e premi virtuali
C’è qualcosa di irresistibile nei badge: piccoli simboli che rappresentano conquiste, successi, momenti unici del viaggio. In questo caso il visitatore si sentirà parte della community, con cui potrà confrontarsi anche virtualmente nello spazio social dedicato, magari, condividendo i suoi risultati. I partecipanti, ad esempio, potrebbero guadagnarne uno come ricompensa per aver visitato tutti i musei di una città, oppure per aver esplorato tutti i punti d’interesse di un determinato percorso.
Per un pizzico di sana competizione extra, è possibile ricorrere alle classifiche online, che aggiungono un po’ di pepe: chi sarà il primo ad ottenere il titolo di “Top Explorer” della destinazione?

Realtà aumentata, per chi cavalca i trend
La tecnologia, infine, apre un numero illimitato di possibilità per la gamification. Grazie alla realtà aumentata, una visita culturale può trasformarsi in un’esperienza interattiva, con enigmi da risolvere e sorprese o curiosità da scoprire lungo il percorso. Con la realtà aumentata inoltre, il visitatore sarà ancora più coinvolto, perchè l’esperienza sensoriale sarà amplificata. Smartphone alla mano, si parte!

Dietro allo spirito goliardico della gamification, ci sono benefici e vantaggi concreti per le destinazioni.
Le diverse sfide di gioco possono essere progettate per valorizzare la destinazione, creando un impatto positivo sull’economia del territorio. Attraverso il gioco, inoltre, è possibile sensibilizzare i viaggiatori su temi come la sostenibilità, il rispetto del patrimonio culturale e la tutela ambientale.
In quest’ottica, la gamification diventa uno strumento strategico per migliorare i flussi turistici, valorizzare e promuovere il territorio o perché no, anche per rendere il turismo più etico e responsabile.
Integrare il gioco nella propria strategia di promozione turistica può rappresentare uno sforzo in termini di risorse, budget ed energie… ma certamente è anche una grande opportunità per le destinazioni e per gli operatori del settore travel, che se sapranno giocare al meglio le loro carte, potranno ottenere risultati più che soddisfacenti in termini di promozione, notorietà e… anche reputazione.
Che la sfida abbia inizio!

Nicole Ferrero