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23 Gennaio 2024

Social Media Trends 2024

Cosa aspettarsi dal nuovo anno e come farsi strada nel social media marketing.

“Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova” – recita un antico proverbio. Certo, spesso i modi di dire tramandati per generazioni hanno un fondo di ragione, ma nel mondo del web e del social media management questo concetto non corrisponde a verità, almeno, non del tutto.

I continui aggiornamenti delle piattaforme social impongono ai professionisti del settore di studiare continuamente tutte le novità, in alcuni casi cercando di anticiparle, per poter essere sul pezzo e pronti a consigliare la miglior strategia al cliente.

In un momento storico dove i social rappresentano una fetta importante ed essenziale della grande torta della comunicazione, è decisivo conoscere non solo i nuovi aggiornamenti introdotti dalle più famose piattaforme, ma anche le nuove tendenze che andranno ad influenzare il mercato, le scelte, i comportamenti degli utenti e il social ROI dei brand. Cosa ci riserva il 2024 riguardo ai nuovi social trend? Quali sono le tendenze da non sottovalutare?

La vecchia (buona) strada, non si abbandona, ma è da rivedere:

Una community è per sempre

Anche quest’anno (e per gli anni a venire) ritroviamo alcune pietre miliari come il concetto di community, che nel 2024 prevale sull’audience pura e semplice, preferendo il rapporto autentico con i follower ai contenuti eccessivamente autoreferenziali. Le relazioni al centro, ancora. E – aggiungiamo noi – diventano sempre più protagoniste della comunicazione, insieme ai contenuti pensati per essere condivisi con gli utenti in target, che condividono opinioni e valori con i brand.

Il confronto con gli utenti non è dunque da abbandonare, ma dev’essere incentivato per improntare il rapporto brand – utente sulla fiducia e sul coinvolgimento reale.

Mai più senza: Social Search

Un altro punto fermo resta la ricerca sui social, che ormai vengono utilizzati quasi al pari di colossi come “Google” soprattutto dalla Generazione Z, che condurrà questo trend ancora più in alto in futuro.

Le piattaforme social dovranno essere uno strumento chiave per i brand che, se non l’hanno ancora fatto, devono correre ai ripari il più velocemente possibile per assicurarsi un po’ di spazio nel mare magnum del digitale, con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per le ricerche nel loro settore.

Un grande SI ai contenuti performanti anche in ottica SEO, per un ottenere buon posizionamento.

La nuova strada, i TREND protagonisti della prossima stagione digitale:

Eccoci pronti a svelare le novità e le tendenze con cui i professionisti del social media marketing dovranno confrontarsi nel nuovo anno.

UGC mon amour

I Contenuti Generati dagli Utenti (UGC), già protagonisti dei social da qualche anno, nel 2024 prenderanno il sopravvento. I brand dovranno farne tesoro e utilizzarli per condividere il loro valore puntando sull’autenticità. Fondamentale l’implementazione di contenuti realizzati dagli utenti nelle proprie strategie di marketing, ma altrettanto importante è il controllo frequente della propria reputazione sul web, insieme al monitoraggio costante del sentiment del pubblico, per non rischiare di avere sorprese spiacevoli. Gli UGC, come già anticipato, possono essere uno strumento molto potente per promuovere un marchio e alimentarne fiducia e credibilità, ma non è possibile acquisirne il pieno controllo. Per questo è determinante conoscere la percezione del brand e – in caso di sentiment negativo – essere preparati a migliorare la situazione per evitare crisi mediatiche.

IA: l’assistente che è qui per restare, ma attenzione al suo utilizzo

Ormai ci siamo, è il momento di un punto di svolta decisivo. “Lintelligenza artificiale generativa ha creato un cambiamento che si può definire epocale, quando ha fatto irruzione nel mainstream, interessando gran parte del mondo digitale” – afferma Hootsuite in un recente sondaggio. Il report del tool professionale, che analizza i trend digitali per l’anno corrente, evidenzia inoltre come il 318% delle organizzazioni intervistate preveda di utilizzare l’IA per l’assistenza clienti, mentre oltre il 260% afferma che la utilizzerà per generare immagini. Se da un lato il fascino dell’innovazione può conquistare con allettanti prospettive, come il risparmio di tempo, dall’altro lato della medaglia è importante sapere che l’utilizzo dell’IA non è accettato in egual modo da tutte le tipologie di target: un utente della generazione Z ad esempio, sarà più propenso a riconoscere un contenuto generato dall’intelligenza artificiale e non avrà problemi ad interagirci.

Un baby boomer, estremizzando, non sarà invece ben disposto ad interagire con tali contenuti e si mostrerà più diffidente. Questo potrebbe essere penalizzante per i brand, quindi il consiglio, se proprio siete tentati, è di procedere con cautela, limitando l’utilizzo di questi strumenti solo ad alcuni segmenti del vostro processo produttivo.

Nelle passate #pilloledicomunicazione di OMC, che trovate su LinkedIn, abbiamo dato ampio spazio al nostro pensiero sull’IA, che può essere un buon assistente per alcune parti del lavoro del social media manager, ma non deve in alcun modo sostituire l’essere umano, soprattutto per quanto concerne la redazione di un copy. Ricordiamo infatti che l’IA non ha la sensibilità necessaria a cogliere tutte le sfumature di un concetto e, ad oggi, neanche la capacità di scrivere nel Tone of Voice più idoneo o di personalizzarlo rendendolo unico. Sui social è importante creare contenuti originali, autentici e riconoscibili, che si possano differenziale dalla massa. Forse vale la pena faticare di più, ma l’impegno alla fine ripaga sempre.

Dimmi quante piattaforme hai e ti dirò chi sei (ma anche di quali fare a meno)

Siamo giunti all’ultimo trend, a parer nostro uno dei più importanti. Sempre più marchi che negli anni passati sono rimasti su troppe piattaforme social contemporaneamente, stanno – finalmente – scegliendo di abbandonarne qualcuna.

Chi era presente su Facebook, Instagram, YouTube, X (Twitter) e via dicendo… si è trovato con il ROI (Ritorno dell’investimento) decisamente sotto ai piedi, per non parlare dei dati sul coinvolgimento. Il calo, più drastico che mai, è dovuto al fatto che molti social media expert non tengono conto delle giuste metriche di analisi e – oltre al danno la beffa – per anni hanno creduto alla favola dell’onnipresenza sul web. Risultato? Profili Pinterest abbandonati, account X fermi e con poche interazioni, Pagine Facebook ben curate che portano, in organica, pochissimi risultati. Se il termine onnipresente è attribuito al Divino, ci sarà una ragione, non credete?

La domanda da porsi, dunque, non è cosa posso fare per migliorare, ma invece: cosa devo evitare per migliorare? Magari un tempo era conveniente essere presenti su molte piattaforme, ma dall’avvento di Instagram e di colossi come TikTok, le cose sono molto cambiate.

Il nostro pubblico può letteralmente trovarsi ovunque, ma un buon marketer deve essere cosciente che non è una strategia azzeccata quella di essere presente “in ogni luogo”. Un social media expert (esperto per davvero) saprà consigliarvi nella scelta delle migliori piattaforme dove concentrare le vostre risorse ed energie, al fine sì di aumentare il ROI, ma anche di coinvolgere davvero il vostro pubblico, creando community solide sulle piattaforme più indicate al vostro brand e al vostro target.

I social trend rappresentano ogni anno un buon punto di partenza per lavorare a nuove strategie digitali, ma ricordiamoci che ogni brand – o settore –  ha le proprie regole e specificità. Facciamo tesoro delle analisi dei dati e dell’ascolto del pubblico sui nostri canali ed introduciamo solo le novità che ci sembrano utili per la nostra crescita.

Auguriamo a tutti un buon anno social, ricco di grandi soddisfazioni!

Nicole Ferrero